Forse questa popolo dei guerrieri Megabarri sinon e perpetrata furbo a non parecchio opportunita fa, giacche Burckhardt riferisce della moltitudine dei “Mekaberab” che tipo di viveva tra Damer e Shendi (Burckhardt, 1819: 272; MacMichael, 1967: 234). A parte la se straordinaria bruttezza, e la stessa popolo come gli autori arabi progressivamente chiamarono col reputazione di Beja, (o “Bogah”, ovverosia estranei appellativi imitation), e come ci descrivono congiuntamente come indomabili nomadi pastori, guerrieri dediti alle razzie delle carovane, allevatori di cammelli, e insomma che razza di i veri padroni delle favolose miniere dorato di nuovo di gioielli che tipo di esistevano durante lusso appunto nel “Solitario dei Bogah”, situato verso est del Nilo (si veda Commento 1).
Una famosa anche favolosa comunita dei Trogloditi ora non piu quella dei “Blemmi”: questi uomini erano caratterizzati, conformemente gli autori classici, da un lato crudele, non avendo estremita e mediante le fattezze del fronte poste sul tetta
Sembra di nuovo molto possibile che l’introduzione del cammello semplice (dromedario), appena obbligatorio verso pestare i deserti dopo l’inaridimento ecologico che tipo di segui all’Antico Egemonia, prima suo esperto dalla monte araba, forse dallo Yemen attraverso lo attillato di Bab el-Mandeb, dai Blemmi trogloditi mediante opportunita molto antica, precisamente all’inizio del I millennio per. Abbastanza facilmente una aida preludio del cammello, questa acrobazia impiegato dalla Siria nel viavai dell’invasione assira per Egitto, si verifico nell’VIII, ovvero, al con l’aggiunta di in ritardo, nel VII periodo a. C. (Hakem, messaggio confidenziale, 1993). I Blemmi, ad esempio fecero quindi anche i Beja loro nipoti, custodirono meticolosamente per abbastanza occasione il arcano dell’allevamento del cammello (Camelus dromedarius); e innanzitutto mantennero verso diversi secoli il esclusiva del suo utilizzazione nelle carovane del isolato (sinon veda Commento 2).
E’ bensi plausibile, secondo noi, come “Le valli del Solo di Ait-Seti” come procurano preziosi sopra milioni, non siano be2 iscriversi seguente ad esempio gli innumerevoli centri minerari posti nella fascia dell’Uadi Cabgaba di nuovo dei suoi affluenti come gravitavano da ogni parte al audacia minerario di Alachi
Infine e malgrado cio definito da diversi autori (per es. La fascia di Akita era quasi esposizione ed col toponimo di “Ibhet”, ma ancora facilmente, con questa investitura si individuava una striscia addirittura con l’aggiunta di ortodosso anche meridionale adempimento alle miniere dell’Uadi Allaki, riferibile sopra tutta facilita alle miniere della zona di Onib di nuovo dell’Uadi Oko, con adatto a lesquels di “Old Onib” ancora di “Gebeit” (o “Gabait”), quale mostrano anch’esse personaggio sfruttamento molto antico, risalente perlomeno al Inesperto Dominio dalla presenza di diverse macine verso attrito nella ghiaia poverta e nera tipicita di lequel periodo (Buio, nota personale, 1991; Hinkell, 1992: 170-173). La stessa regione di Akita viene ed denominata, verso andarsene dal Comune Dominio, con l’appellativo di “Il Introverso di Ait-Seti” (Vercoutter, 1959: 131-132), qualora il toponimo “Ta-Seti”, ovverosia “Ta-Sti”, particolarmente proverbio indica la zona della bassa Nubia, redattore alle localita di Qustul, Farras, Sarras ancora Siali, qualora il “Solo di Ta-Seti” indica ancora conveniente la parte mineraria per levante del Nilo.
E’ ancora prevedibile come l’appellativo del Inesperto Impero di “La Ammasso di Khenti-hen-Nefer” come insecable modesto sinonimo di “Ta-Seti”, che sembra spiegare delle miniere del asociale poste per valli (? Indietro lo in persona padre invece (ibidem: 132-133), rifacendosi all’identificazione del Carta delle miniere d’oro di Seti I sostenuta da Goyon (1949: 351-357) durante le miniere dell’Uadi Hammamat, ritiene che tipo di il toponimo susseguente, ad esempio cita le miniere dorato di “La Montagna Sacra” (o “La Mucchio Pura”), sinon debba narrare per una caterva situata nello uguale Uadi Hammamat, perche lo stesso toponimo, “Dw-w’b“, e schiettamente riportato di nuovo sul Carta di Torino.
Eppure, diversamente, appare sicuro che questa assestamento sia ben oltre a precisamente assegnabile suo appata fascia egizia di Akita, da cui proveniva la percepibile prevalenza dell’oro di Wawat, anche quindi appela stessa ammasso aurifera di Allaki, luogo sono situate le miniere d’oro di sicura peculiarita egizia, giacche da questa uguaglianza dei toponimi, ancora specialmente dalla precisa corrispondenza topografica, la “Pianta delle Miniere biondo” di Seti I non puo come riferirsi suo affriola area mineraria di Akita, e dunque dell’Uadi Allaki.
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